Progetti

Progetto Archivio Federmezzadri

Realizzato con il contributo di fondazionecrpt_logo_2012

L’intervento sull’Archivio della Federmezzadri è apparso alla Fondazione come prioritario ed uno dei modi migliori per attuare sinergie e porre in essere forme di collaborazione con l’esterno, con gli altri Enti ed Istituti che condividono l’interesse per questi temi.

L’Archivio della Federmezzadri è in grado di portare un contributo specifico alla storia delle campagne, offrendo un angolo visuale diverso da quelli fino ad oggi indagati. La priorità ci è consigliata anche dalla consapevolezza della secolare storia e vocazione mezzadrile di buona parte del nostro territorio, che ha rappresentato la premessa alle diverse forme del successivo sviluppo economico. Un territorio che nella seconda metà del ‘900 ha subito trasformazioni epocali, sia dal punto di vista paesaggistico che sotto il profilo sociale, economico, culturale e antropologico. Le storie degli insediamenti abitativi, delle famiglie e della base produttiva sono state profondamente investite da questi mutamenti. Questa trasformazione è a nostro avviso fondamentale per comprendere appieno i caratteri del presente, con le sue peculiarità ed eredità, non restando confinata solo in una digressione sul passato. Dalle carte della Federmezzadri si ricostruisce la storia dell’ultima e più giovane istituzione del mondo contadino mezzadrile, quella delle strutture associazionistiche. Si evince come i mezzadri, con grande consapevolezza, lungi dall’essere soggetti passivi che subivano il cambiamento, abbiano posto in essere proprie strategie di governo nel tentativo di direzionare la trasformazione. Una coscienza al contempo venata da un’irriducibile conservatorismo culturale e sociale proprio delle società contadine, che a fatica avvertiva la contraddizione tra la conservazione di alcune strutture tradizionali e l’anelito all’emancipazione ed al miglioramento delle condizioni di vita, rese possibili dalla modernità, che mentre distruggeva quel mondo offriva anche grandi opportunità. L’Archivio della Federmezzadri ci consente dunque di ricostruire la nascita delle cooperative, dei molini sociali, l’introduzione dei ritrovati delle tecnologie per rendere più produttive le culture e combattere le malattie (ad es. la lotta al Fleotripode), così come l’arrivo, questa volta massiccio, della meccanizzazione. Un contesto ed una storia non neutra, solcata da profonde contraddizioni e conflitti. Anche l’impatto del Lodo De Gasperi e della riforma agraria sono misurabili con precisione dalle carte contenute in Archivio. Di pregio un’indagine poderale dei primi anni ’50 con dettagliati questionari. Ma c’è anche tutta la rinascita della società civile nel mondo mezzadrile dopo la guerra, la ricostituzione delle prime leghe, divise per parrocchie, con elenchi nominativi seguiti da una precisa descrizione della condizione del soggetto (affittuario, colono, bracciante, piccolo proprietario). Tutti aspetti e percorsi la cui ricostruzione sarebbe assai difficile, se non impossibile, senza il ricorso ad una fonte importante quale l’archivio del sindacato dei mezzadri e dei coloni.

Il nostro progetto punta quindi in prima istanza a rendere accessibili e fruibili queste fonti, a darne notizia ed a favorire per questa via i progressi della ricerca storica, sociale, antropologia e culturale, anche per inserire, nel panorama della conoscenza ad oggi esistente, elementi ancora assenti per carenza o indisponibilità delle fonti, provenienti direttamente da quel mondo e passibili di far interloquire l’ottica micro, specifica, con quella macro e generale.

Il progetto vede come suoi obiettivi principali la conservazione, messa in sicurezza, inventariazione e apertura al pubblico dell’Archivio della Federmezzadri, contestualmente ad un’attività di produzione di nuova documentazione, attraverso alcune interviste, da conservare in una memoteca da aggregare all’Archivio stesso, nonché la realizzazione di una ricerca di carattere storico.

Il progetto Archivio Federmezzadri

Ricerca storiografica sul conflitto e la mediazione nel governo dell’emergenza sociale nel secondo dopoguerra

La ricerca in corso intende indagare la dinamica della conflittualità sociale e della mediazione nel periodo della transizione del secondo dopoguerra, dal 1944 al 1948. L’ambito di indagine è relativo al territorio della provincia di Pistoia dalla Liberazione (8 settembre 1944) alla stabilizzazione degasperiana, che nel pistoiese avviene nei mesi intorno alla morte dell’operaio Ugo Schiano (16 ottobre 1948).

Un quadriennio di fondamentale importanza per l’impiantazione della Repubblica e della democrazia e denso di elementi che segneranno la storia dell’Italia repubblicana fino ai giorni nostri. La ricerca utilizza una pluralità di fonti, da quelle dello Stato a quelle del CLN e delle associazioni di categoria, per indagare come le diverse parti in causa hanno gestito l’emergenza sociale del secondo dopoguerra e come tali azioni si siano intersecate con quelle politiche e con lo scenario nazionale ed internazionale. Una storia a più attori, che visti nell’insieme delle loro azioni autonome ci restituiscono uno spaccato importante per comprendere quei passaggi.

Tra i risultati previsti, oltre alla pubblicazione della ricerca, è compresa anche la messa a disposizione presso gli archivi curati dalla Fondazione Valore Laovoro, di una copia digitale della documentazione selezionata nei diversi archivi esterni.

 

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